Nel 2024 sono in ripresa tutte le liberalità, scendendo nel dettaglio le donazioni di denaro proporzionalmente si riducono leggermente attestandosi al 40,64% rispetto al totale degli atti donazione di beni mobili, stabili le donazioni di partecipazioni societarie (42,39%) che restano le più donate tra i beni mobili e sostanzialmente invariate, sempre su base percentuale, anche le donazioni di azienda che nel 2024 sono il 6,14%. Risalgono i numeri relativi alle donazioni di immobili: nel 2024 sono state 217.749, riavvicinandosi ai numeri che non si raggiungevano dal 2021.
Diversamente da altre tipologie di atti di trasferimento, tutte le donazioni, con l’unica eccezione di quelle di modico valore, devono obbligatoriamente essere stipulate per atto pubblico, pertanto qualsiasi attribuzione a titolo gratuito, anche di denaro o beni mobili, passa attraverso l’attività del notaio.
Gli atti di liberalità, sia di beni mobili che di beni immobili, vengono rilevati ed analizzati in base a diversi parametri: territoriali, per tipologia, per fasce di età e per genere, del donante e del donatario.
Le donazioni, dal punto di vista economico-giuridico, sono viste dal legislatore come un’anticipazione sulla futura successione, pertanto sono un valido strumento per le famiglie italiane al fine di gestire in vita il passaggio generazionale di denaro, aziende, immobili o più genericamente del patrimonio familiare.
Tenuto conto che i Dati Statistici Notarili analizzano dal 2016 questa tipologia di atti notarili, quella offerta alla collettività ed agli operatori è una visione consistente di come le sistemazioni familiari siano state attuate per il tramite delle donazioni, registrandone l’attrattività o meno del loro uso mediante le variazioni in aumento o in diminuzione.
Nel 2024 il numero di donazioni risulta in ripresa: confrontando le serie storiche il numero complessivo di donazioni di beni mobili del 2024 è stato di 47.085, superiore al 2023 in cui si erano fermate a 46.289, e quasi pari al 2022, in cui erano 47.574.
Le donazioni immobiliari presentano un andamento ancora migliore: sono state 217.749 nel 2024, con un netto aumento rispetto al 2023 in cui erano state 203.888 e al 2022 in cui erano 212.992, avvicinandosi al numero record di 221.642 raggiunto nel 2021.
I beni mobili più donati sono le quote e le azioni (42,39% in piena proprietà 5,32 % in nuda proprietà), seguite dal denaro (40,64 % del totale delle donazioni mobiliari); si conferma il calo, seppur di pochi decimali, delle donazioni di azienda (6,14% nel 2024, contro il 6,32% del 2023 ed il 6,49% del 2022), che rimangono comunque al terzo posto tra le tipologie di oggetti donati nel 2024 (Tab. 32).
Restano marginali le donazioni di altri beni mobili, tra cui i titoli (0,79% del totale), una volta molto utilizzati per fornire ai propri discendenti la provvista per ulteriori investimenti, ma attualmente con poco appeal.
Si preferisce, anche per trasparenza fiscale, donare direttamente il denaro (nel 2016 le donazioni di denaro erano solo il 31,81% del totale, mentre le donazioni di titoli sono passate dal 1,32% del 2016 al dato attuale del 0,79%).
Sul fronte investimenti, altri strumenti, come ad esempio le polizze assicurative, sono diventati più attrattivi rispetto ai titoli, anche per il diverso trattamento fiscale: le donazioni di titoli di stato, ad esempio, sono soggette a tassazione in sede di donazione, mentre il medesimo trasferimento in sede di successione è completamente esente da imposta.
L’andamento infra annuale degli atti mostra come nel secondo semestre 2024, rispetto al I semestre, siano in calo le donazioni di denaro (-1,10%) mentre sono in crescita nella seconda parte dell’anno le donazioni di partecipazioni sociali (+25,47%), quest’ultimo fenomeno si lega alla chiusura dei bilanci (tradizionalmente coincidente con l’anno solare al 31 dicembre) per cui si preferisce effettuare questo tipo di trasferimenti a fine anno, imputando fiscalmente gli eventuali utili ad esse collegate al donatario e non al donante.
Nelle donazioni di partecipazioni societarie e di aziende sono compresi anche i trasferimenti effettuati nell’ambito dei patti di famiglia che, pur essendo equiparati fiscalmente alle donazioni, assicurano la definitività del passaggio generazionale dei beni produttivi, infatti essi non sono impugnabili dagli eredi legittimari e quindi vengono preferiti quando vengano attribuite ai discendenti a titolo gratuito aziende, quote o azioni.
Guardando alla proporzione tra numero di abitanti e donazioni mobiliari queste sono più frequenti in Trentino Alto Adige (181 ogni 100.000 abitanti), in Lombardia (128 su 100.000 abitanti) e in Valle D’Aosta (119 ogni 100.000 abitanti), mentre in termini assoluti il maggior numero di donazioni di beni mobili (il 27,20 % del totale) si concentra in Lombardia (Tab. 33).
Figura 33.1. Donazioni di beni mobili per distribuzione regionale Tassi per 100.000 abitanti
La distribuzione territoriale (Tab. 34) conferma che le donazioni mobiliari si concentrano al Nord ed il Nord Ovest resta la zona d’Italia dove sono più numerose: se ne fanno 116 ogni 100.000 abitanti.
Come di consueto, nel raffronto tra i due semestri del 2024 in tutte le regioni la seconda parte dell’anno segna un incremento di donazioni mobiliari rispetto alla prima, fa eccezione il Molise (Tab. 33) che nel secondo semestre 2024 registra un calo del -9,59% di questo tipo di atti, anche se per lo scarso numero complessivo delle donazioni di beni mobili, di fatto si tratta solo di 7 atti in meno rispetto al I semestre.
I beni mobili si donano soprattutto nel mese di dicembre durante il quale si sono stipulate il 16,95 % di tutte le donazioni mobiliari del 2024, mentre il minimo è tradizionalmente ricorrente nel mese di agosto in cui si registrano solo il 2,28 % del totale delle donazioni mobiliari (Tab. 35).
Chi riceve una donazione mobiliare è soprattutto di genere maschile (Tab. 36): il rapporto di mascolinità generale è 110,84, in costante aumento – sempre di pochi decimali – rispetto agli anni precedenti (110,14 nel 2023, 109,90 nel 2022, 110,45 nel 2021).
Il divario di genere risulta evidente in relazione ai donatari di beni produttivi: per donazioni di aziende sale a 133,87, per le azioni e le quote è 120,76, con un andamento peggiorativo se si guarda al medesimo rapporto nel 2023.
Prevalgono le donatarie donne nelle donazioni di denaro con un dato quasi invariato rispetto alle rilevazioni precedenti: 97,24 nel 2024, 97,03 nel 2023, 97,19 nel 2022, 97,43 nel 2021.
Nelle donazioni di beni mobili anche tra i donanti prevale il genere maschile: 111,21 (Tab. 38): le aziende e le partecipazioni societarie vengono donate tra uomini, mentre le donne si preferisce liquidarle in denaro.
Stabile, rispetto alle rilevazioni precedenti, l’età dei donatari: chi riceve una donazione ha tra i 18 ed i 55 anni, mentre diminuisce il numero dei donatari nei successivi scaglioni anagrafici (Tab. 37).
Con riferimento ai tassi demografici (Tab. 37T) la fascia d’età con il maggior numero di donazioni di beni mobili ogni 100.000 abitanti è quella tra i 36 e 45 anni (147,4) in aumento rispetto agli anni precedenti; in termini percentuali la stessa fascia d’età è quella che ha il valore più basso (22,27 %) rispetto alla fascia 18-35 anni, che percentualmente raggruppa il 30,15% dei donatari, e alla fascia 46-55 anni che comprende il 24,50% dei donatari (Tab. 37). L’età dei donanti da sempre segue un andamento opposto: progressivamente dai 56 anni in poi cresce il numero dei donanti in relazione all’avanzare dell’età (Tab. 39).
Per quanto concerne le donazioni di beni immobili e diritti reali immobiliari si registra un aumento rispetto agli anni precedenti: nel 2024 sono state 217.749, contro le 203.888 del 2023 e le 212.992 del 2022, riavvicinandosi ai numeri del 2021 in cui erano state 221.642.
Nel secondo semestre del 2024 è stato effettuato un numero di donazioni immobiliari sostanzialmente identico (+0,50 %) rispetto ai primi 6 mesi dell’anno (Tab. 40).
Percentualmente le donazioni di abitazioni o fabbricati in genere (capannoni, negozi, ecc.) risultano il 56,45% del totale, segnando un leggero incremento rispetto al 2023, in cui erano il 55,81% del totale, identiche rispetto al 2023 le donazioni della nuda proprietà dei fabbricati (16,64 % del totale) e quasi invariate quelle dei terreni agricoli (13,25% nel 2024 mentre erano 13,72 % del totale nel 2023).
Lo strumento delle donazioni immobiliari risulta utilizzato più di frequente al sud e nelle isole dove complessivamente vengono stipulati il 48,82% di questo tipo di atti, anche se, analogamente al 2023, si registra un aumento delle donazioni stipulate al centro - 14,67% del totale - rispetto a quelle stipulate nelle isole: 12,75% del totale (Tab. 42).
Se si analizza il rapporto tra atti e numero degli abitanti (Tab. 41) si conferma, in continuità con tutta la serie storica dal 2016, che il Trentino Alto Adige con le sue 991 donazioni ogni 100.000 abitanti è la regione con il maggior numero di donazioni di immobili rispetto alla sua popolazione residente, seguono la Calabria (805) e la Valle d’Aosta (775) e, quasi a pari merito, la Basilicata (756) (Fig. 41.1). Non deve stupire il fatto che questa speciale classifica veda la Calabria e la Valle d’Aosta contendersi il primato a seconda degli anni se si tiene conto della forte immigrazione che si è registrata proprio dalla Calabria verso la Vallée: i calabresi hanno portato la loro propensione a sistemare i rapporti familiari successori attraverso le donazioni in vita anche nel diverso contesto socio economico valdostano.
Sempre in continuità con la serie storica la regione con la percentuale maggiore di donazioni immobiliari in termini assoluti è la Campania (13,07%), seguita dalla Lombardia (10,68%) e dalla Sicilia (10,53%), uniche altre due regioni che superano la quota del 10%.
Nel corso dell’anno (Tab. 43) si registra che nel primo semestre 2024 le donazioni immobiliari mantengono un andamento più costante, con un leggero incremento nei mesi di marzo (n. 19.469 atti) e maggio (n. 19.827 atti) così da arrivare alla percentuale complessiva del 49,88%; nel secondo semestre, invece, le donazioni immobiliari si concentrano nei mesi di luglio (n. 23.080 atti) e dicembre (n. 25.064 atti), mentre scendono vistosamente nel mese di agosto (n. 9.423 atti), raggiungendo complessivamente il 50,12% del totale. Questo andamento rispetto alla numerosità degli atti, molto simile al 2023, è ben rappresentato nella (Fig. 43.1): costante nella prima parte dell’anno, caratterizzato da 2 forti impennate a luglio ed a dicembre nel secondo semestre.
Diversamente da altre tipologie di atti, il fatto che le donazioni siano in numero tutto sommato costante durante il corso dell’anno e non siano caratterizzate da circostanze stagionali, conferma che la decisione di donare un bene immobile non maturi in coincidenza di un cero mese piuttosto che un altro, ma da una pianificazione che rispecchia le esigenze della famiglia.
Il rapporto tra i generi nelle donazioni immobiliari (Tab. 44) si attesta al 102,08 e non evidenza gli squilibri riscontrati nelle donazioni di beni mobili: le donne comunque ricevono più spesso la nuda proprietà (97,72) o l'usufrutto su un fabbricato (90,80), rimangono preferiti i maschi nella donazione di terreni agricoli (120,98).
Si conferma anche nel 2024 che a donare sono soprattutto donne (Tab. 46), specialmente se si tratta di fabbricati, in piena proprietà (97,28) o in usufrutto (93,58), oppure se si tratta di terreni agricoli (97,17); prevalgono gli uomini quando si dona la sola nuda proprietà del terreno agricolo (108,38), confermando anche sotto questo aspetto la prevalenza maschile in agricoltura, il donante, infatti, trattenendo l’usufrutto del terreno, ne conserva vita natural durante il reddito, senza cederlo totalmente al donatario.
Le donne donano di più di quanto ricevono mediante donazione: esse sono 123.099 contro 128.335 maschi quando si tratta di ricevere, mentre sono 143.582 contro 136.806 uomini quando si guarda a chi effettua la donazione.
L’età in cui si riceve un immobile per donazione (Tab. 45) e (Tab. 45T) o la si effettua (Tab. 47) e (Tab. 47T) è costante rispetto a quanto rilevato nei rapporti degli anni precedenti: i donatari sono concentrati tra i 18 ed i 55 anni e la fascia d’età che percentualmente riceve più donazioni è quella tra i 46 e i 55 anni con il 26,11 % del totale, mentre si dona a partire dai 56 anni in poi.
L’unica eccezione in questo ambito è costituita dalla donazione del solo usufrutto di fabbricato che viene effettuata con una certa frequenza anche a favore di persone avanti negli anni, poiché il 16,47% di quanti ricevono questo tipo di donazione sono soggetti tra i 76 e 99 anni (Tab. 45).
L’andamento delle età nelle donazioni è descritto nella Figura (Fig. 47.1): per i donanti si dona sempre di più all’aumentare dell’età con un andamento progressivo; l’età di chi riceve una donazione ha un andamento a campana, ovvero il maggior numero di donatari di beni immobili ha un’età compresa tra i 46 e i 55 anni, mentre prima e dopo quest’età si riceve meno.
Da questo punto di vista, ricevere poche donazioni in età avanzata è comprensibile, poiché si tratta di beneficiare un soggetto che probabilmente godrà per pochi anni di quel bene e che lo trasmetterà ad altri a seguito della sua successione, meno intuitivo è capire come mai la donazione non sia necessariamente collegata alla giovane età di chi la riceve. Parrebbe più logico che un giovane riceva più spesso una donazione poiché, a causa dell’età, non ha raggiunto la piena realizzazione lavorativa ed ha meno risorse a disposizione; i dati analizzati, invece, mostrano come la donazione venga effettuata in una fase della vita - quella matura se guardiamo all’età del donatario – in cui figli e genitori hanno più chiari i rispettivi desiderata, così come le rispettive esigenze di vita, quindi direttamente in funzione distributiva del patrimonio familiare in alternativa alla devoluzione successoria (legittima o testamentaria).
Sono in prevalenza donne (98,10) quelle che richiedono l’agevolazione per l’acquisto della prima casa in sede di donazione, in particolare con riferimento all’usufrutto per il quale rapporto di mascolinità è di 89,42 (Tab. 48).
Chi richiede questa agevolazione ha più o meno la stessa età di chi riceve una donazione immobiliare (Tab. 49), prevalgono però i soggetti che hanno tra i 18 ed i 35 anni (sono il 34,32% del totale di chi richiede l’agevolazione), segno che quando si dona ai più giovani si dona una prima casa, mentre andando avanti con gli anni oggetto di donazione può essere anche una seconda casa o un altro tipo di fabbricato.
Quando viene donato il solo usufrutto si nota un aumento dei soggetti che in età avanzata chiedono l'agevolazione: il 19,19% ha tra i 56 a 65 anni, il 18,76% ha da 66 a 75 anni e ben il 16,49% ha da 76 a 99 anni, in correlazione al fatto già sottolineato che i destinatari di questo tipo di donazione sono spesso più anziani.
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